L'acqua e l'aria di mare sono elementi preziosi per il benessere dell'uomo, anche dei più piccoli. Trascorrere almeno 10-15 giorni in una località marittima può giovare alle vie aeree dei bambini che spesso, durante l'anno, sono soggetti a infezioni respiratorie ricorrenti. Queste generalmente si manifestano con raffreddore, tosse, catarro, otite e cefalea da ostruzione nasale e sono più frequenti nei primi anni di vita.
Ma come mai il mare può essere così d'aiuto? Innanzitutto l'inquinamento atmosferico, che contribuisce a irritare le mucose e favorisce un'infiammazione locale delle vie aeree, è ridotto, quindi naso e gola iniziano a stare meglio fin da subito. Nell'acqua marina, poi, troviamo cloro, iodio, sodio, magnesio, particelle di calcio, zolfo, potassio, azoto, fluoro e bromo che fluidificano il muco – può capitare infatti che il bimbo debba spesso soffiarsi il naso – e liberano le cavità nasali, migliorando sensibilmente la respirazione. Non a caso con l'acqua di mare si realizzano anche soluzioni saline isotoniche, particolarmente utili per l'igiene quotidiana del naso o per alleviare alcuni disturbi, come sinusiti e riniti.
I sali minerali presenti nell'acqua di mare si disperdono anche nell'aria sotto forma di aerosol, cioè piccole goccioline invisibili che raggiungono il bagnasciuga. Anche in questo modo svolgono un'azione decongestionante e antimucolitica. Quindi è sufficiente che i bambini giochino in riva al mare o facciano il bagno in acqua perché ci sia un netto miglioramento delle condizioni respiratorie generali.