Stare meglio

Tosse persistente? Ecco cosa fare.

Tosse persistente

La tosse è tra le conseguenze più fastidiose dei malanni di stagione. Limita le nostre azioni quotidiane e non ci abbandona mai, se non interveniamo in tempo.
Cominciamo, però, con il dire che la tosse è in realtà un meccanismo di difesa estremamente efficace per l’organismo umano.
Lo scopo di questa reazione è, infatti, quello di allontanare particelle o sostanze che si possono formare all’interno dell’apparato respiratorio e che influiscono negativamente sul normale passaggio dell’aria.
Grazie alla tosse, le vie respiratorie si ripuliscono dalle impurità e dalle secrezioni di catarro che si producono a causa di un’infiammazione delle vie respiratorie.

Di solito la tosse di origine virale è un disturbo che, per quanto fastidioso, si risolve nel giro di alcuni giorni. Quando dura oltre 7 giorni, o si accompagna a caratteristiche anomale dell’espettorato - come la variazione del colore da chiaro a scuro, fino alla presenza di sangue - o ad altri sintomi come, per esempio, una sensazione di oppressione toracica e difficoltà respiratorie è meglio consultare un medico.

Ci sono tre diversi tipi di tosse:

1) Tosse secca e stizzosa: non c'è produzione di muco e nasce in alto, in prossimità della gola, della trachea e della laringe ed è uno dei sintomi di esordio delle patologie da raffreddamento.

La cura punta ad attenuare il sintomo e la sensazione di disagio, soprattutto durante la notte. Possono essere utilizzati i farmaci sedativi della tosse che riducono la sensibilità del centro della tosse alle stimolazioni che giungono dalla mucosa infiammata di laringe e trachea.

2) Tosse “grassa” o produttiva: nasce più in basso, nei bronchi, e porta a emissione di catarro. Si presenta con un suono cavernoso ed è solitamente sintomo di un’infezione virale che causa un’ostruzione delle vie respiratorie.

In questo caso è meglio utilizzare due categorie di farmaci: gli espettoranti e i mucolitici. I primi rendono il catarro maggiormente fluido, idratandolo e agendo sulle secrezioni della mucosa bronchiale, i secondi, invece, rendono meno consistente e viscoso il muco.

3) Tosse cronica o “tosse del fumatore”: si presenta ciclicamente tutto l’anno ed è causata dall’irritazione da fumo di sigaretta ed è sintomo di una costante infiammazione delle mucose respiratorie.

Solitamente, la tosse è conseguenza di un’infezione di natura virale, non batterica. Per questo motivo, gli antibiotici non hanno alcuna utilità terapeutica, tranne quando:
- il medico sospetta un’eventuale infezione batterica;

- il paziente è un fumatore abituale o soffre di una malattia polmonare cronica.

In questi casi, la prescrizione di antibiotici diventa una misura importante di prevenzione per abbassare il rischio di infezioni secondarie che possono portare a complicazioni anche gravi. In ogni caso il ricorso ad antibiotici dovrà essere sempre guidato dal parere del medico.

Per aiutare a guarire più velocemente si deve prestare attenzione agli ambienti eccessivamente secchi, specie in inverno quando il riscaldamento può “asciugare” l’ambiente facilitando l’irritazione delle vie respiratorie. È importante, quindi, mantenere il giusto livello di umidità ambientale, con umidificatori se l’aria è troppo secca o anche solo appoggiando salviette umide sui termosifoni. Inoltre, in caso di tosse grassa l’ambiente umido consente di produrre un muco più facilmente eliminabile.

È consigliabile, specie in caso di tosse grassa, consumare frequentemente bevande calde come tè e brodo, al fine di favorire una riduzione dell’irritazione delle prime vie respiratorie e rendere più fluido il muco.

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